martedì 15 luglio 2014

Un Tour sempre più Italiano: Nibali domina anche sulle prime montagne!

Le strade della Grande Boucle iniziano a inclinarsi vertiginosamente e appena questo accade, gli uomini più forti escono allo scoperto.
Sette GPM, due di prima categoria, il più ripido portava al traguardo di questa decima tappa.
Lo "Squalo dello Stretto" nonostante ieri avesse ceduto la maglia di leader, rimaneva il grande favorito di oggi, mentre i diretti avversari erano chiamati alle prime risposte dopo la vittoria in solitario di Vincenzo a Sheffield e la grande prestazione sul pavè che portava alla Porta di Hinault. 

                                 

Invece dopo solo due ascese Contador cade e riporta una brutta botta al ginocchio. E' ancora vivo il ritiro di Froome qualche giorno fa e la storia si ripete anche con lo spagnolo che prova a rimettersi sui pedali con 4 minuti di svantaggio dal gruppo con Nibali e la maglia gialla, ma dopo qualche kilometro è costretto ad arrendersi.
Altra grande perdita che di certo non farà bene allo spettacolo, ma rimangono tanti altri protagonisti e tanta strada ancora da percorrere.

Il team della Saxo rimane scosso dalla notizia sul loro capitano e rimangono ai margini della tappa, perciò devono essere gli uomini della Astana e quelli della Movistar di Valverde a tirare il gruppo, soprattutto per non far scappare i fuggitivi tra cui sono presenti uomini pericolosi come Kwiatkowski, Taaramae e Purito Rodriguez.


Il polacco, in maglia bianca come miglior giovane, è quello messo meglio in classifica e quando il vantaggio è arrivato sui 5 minuti ha iniziato a credere nel doppio colpaccio, soprattutto perché trainato da Tony Martin, con costui a sua volta in perfetta forma nonostante l'enorme sforzo del giorno precedente, con la tappa vinta in solitario.
Le squadre di Nibali e Valverde rimangono sulle loro perché del gruppetto di testa fanno parte anche rispettivamente Westra e Visconti, che fanno pensare ad eventuali attacchi dei due capitani.

Ma Westra poi cede sulla terza salita, lasciando qualche perplessità al team kazako che però continua sul proprio lavoro con Fulgsang e Vanotti che tengono i fuggitivi a debita distanza.
A dare il cambio agli uomini di Martinelli, ci pensano a turno gli uomini Sky e quelli della Lotto di Gallopin, il francese in giallo che fino a quel punto teneva tranquillamente il passo degli scalatori.


Quando si entra nella regione dell'Alta Savona, circondata da un paesaggio esclusivamente verde, ricco di bacini di acqua dolce e campi rigogliosi, mancano 50 km all'arrivo, inizia a piovigginare e il gruppo dei migliori corridori di classifica comincia a ridurre lo svantaggio fino a 3 minuti.
Ai piedi del Col des Croix, salita di 3^ categoria, è la Movistar a tirare il gruppone, nonostante la presenza di Visconti tra i leaders della tappa, facendo capire che Valverde ha intenzione di attaccare.



Dopo aver affiancato dei puledri in cerchio che insieme agli agricoltori salutavano il passaggio del Tour e di seguito aver visto il solito Voeckler divertirsi con il pubblico, rispondendo al tifo, inizia il forcing di Tony Martin che prepara l'attacco di Kwiatkowski. Il ritmo del tedesco è forsennato e lascerà strada al compagno solo all'estremo delle forze con Voeckler e Taaramae che si staccano dai primi.
L'azione del polacco dura però pochissimo e ad 1 km dalla vetta del colle si fa raggiungere da Purito Rodriguez per poi cedere di schianto.

Gallopin non riesce a tenere il ritmo di Scarponi, e a 19 km dal traguardo perde la coda del gruppo guidato dal "vecchietto" dell'Astana. Il francese non è l'unico a pagare l'andamento dell'"Aquila di Filottrano", a farne le spese sono in sequenza il campione lussemburghese Frank Schleck, il belga della Bmc Van Garderen, il campione del mondo Rui Costa.

Con Nibali rimangono Valverde, Pinot, Bardet, Peraud e Richie Porter con Scarponi che dopo esser finito in una balla di fieno a causa di un lungo in discesa, recupera, si riporta davanti e quando ha consumato l'ultimo briciolo di energia, da strada al messinese il quale lascia tutti sul posto.

Lo scatto del siciliano è impressionante, procede ad una velocità doppia rispetto ai suoi colleghi. Kwiatkowski è riagguantato e nello stesso tempo staccato. La grafica dice che Nibali è staccato di 40 secondi da Rodriguez, ma quando la telecamera fornisce l'inquadratura dall'alto, si nota subito che l'italiano è molto più vicino e infatti dopo solo 1,8 km è nella scia dello spagnolo.


Rimangono insieme solo 200 metri, perché Nibali non ha nessuna intenzione di aspettare il corridore della Katusha. Gli ultimi 400 metri sono al 20% ma per lo Squalo non ci sono muri invalicabili. Le due ali di folla che l'accompagnano al traguardo sono tutte per lui che chiude con il dito in bocca dedicando la vittoria alla sua piccola Emma. 
Dietro a 14" giungono Pinot, Valverde, Van Garderen , Bardet e Porter, poi uno stremato Rodiguez che però gioisce per i tanti punti guadagnati sulle altre vette e che gli permetteranno di indossare la maglia a pois. Kwiatkovski arriva con oltre 2 minuti di ritardo, una delusione per il giovane corridore visto lo sforzo fatto da Martin, ma gli occhi poi sono tutti per Gallopin, sconfitto ma con onore e con i francesi che l'hanno spinto nel momento di difficoltà in cui ha gettato bava e sudore sulla strada.

Sembra ormai tutto facile per Nibali, con Froome, vincitore nel 2012 proprio lì a Planche des Belles Filles, e con Contador fuori, e Porter primo degli inseguitori a 2'23".
Mancano però 2 settimane per arrivare a Parigi con tante Alpi e Pirenei da attraversare e tante altre emozioni da vivere.

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