giovedì 24 luglio 2014

Lo Squalo si divora il Tour

Solo Vincenzo Nibali!


Non ce n'è per nessuno, nemmeno sull'ultima ascesa di questa edizione della Grande Boucle. Il capitano dell'Astana non ha voluto perdere neanche questa occasione per mettersi davanti a tutti e far vedere che non è un caso se sta dominando il Tour.

Nibali non si è messo alle spalle solo gli avversari, ma anche tutte le critiche ricevute quest'anno, dalla lettera da parte del team, che lo sollecitava a migliorare i risultati deludenti della prima parte della stagione, chi diceva che le sue vittorie erano solo frutto di fortuna o mancanza di avversari di valore, chi criticava la scelta di non partecipare al Giro per puntare tutto sul Tour, chi sminuiva fino a pochi giorni fa i suoi trionfi perché derivanti dalla assenza di campioni come Froome e Contador che avrebbero reso la vita di Vincenzo più complicata.
Si è messo alle spalle anche il tabù Tour per gli italiani che non vincono la manifestazione francese dal 1998 con il Pirata Pantani.

Ma oggi sulla salita di Hautacam erano tutti lì a tifare per lo Squalo, tutti pronti ad ammettere che questo Tour il messinese lo ha dominato e lo si è visto particolarmente negli ultimi 10 km con nessuno capace di tenere botta al suo forcing.

Non ce l'ha fatta Majka che si era ben distinto nelle ultime tappa e ci ha provato anche in questa situazione, ma dopo metà salita si è dovuto arrendere per non cedere di schianto. Ha tentato la fuga Horner, l'americano nato in Giappone, con cui Nibali aveva un conto in sospeso, dopo la beffa nell'ultima tappa della Vuelta del 2013 che ha visto l'italiano accontentarsi del secondo posto proprio dietro al corridore della Lampre. Ci ha provato Nieve a far onore al team Sky che senza Froome non ha portato a casa nemmeno una vittoria di tappa. A provare a fermare Nibali ha rischiato anche una ragazza, che parlando al cellulare, non si è accorta di intralciare la cavalcata dell'azzurro.


Poi il nulla!Agli altri rimangono le briciole. I francesi, la maglia bianca Pinot e il giovane Bardet si marcano a vicenda, Valverde pensa a tenere il passo per non perdere il secondo posto nella generale, Majka si accontenta dei punti per la maglia a pois di miglior scalatore, Peraud insegue il miglior risultato al Tour a 37 anni.


Quando rimane solo la cronometro come ultimo ostacolo prima di arrivare alla passerella di Parigi, Nibali possiede più di 7 minuti di vantaggio su Pinot salito secondo davanti a Peraud e Valverde, con quest'ultimo crollato giù dal podio.
Vinokourov con l'ammiraglia era subito dietro al suo campione, che con questa vittoria ha messo la bandierina su tutti i rilievi montuosi attraversati in questo Tour ed è il sesto ciclista di sempre a trionfare in tutti e tre i Grandi Giri, con la vittoria alla Vuelta nel 2010 e il trionfo al Giro d'Italia lo scorso anno.

Aspettando degni avversari, lo Squalo si mangia tutto quello che trova davanti.

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