venerdì 1 agosto 2014

Il Toro torno a respirare aria d'Europa

Di certo, tra tutte le sfide a cui andrà incontro, quella contro gli svedesi del Brommapojkarna, risulterà la più semplice.


Ma iniziare con un 3-0 a Stoccolma (doppietta di Larrondo e gol di Barreto), fa capire come il Piccolo Torino vuole tornare ad essere Grande, giocandosi a tutti i costi questa opportunità avuta con il meraviglioso campionato realizzato lo scorso anno.
Occasione che ha avuto il Bromma, approdato in Europa League grazie al premio Fairplay assegnato alla Svezia dalla Uefa, ma capace di meritarsi questo spareggio contro la squadra italiana, vincendo i due turni precedenti contro i finlandesi del VPS e i nordirlandesi del Crusaders. 
Il sorteggio della semifinale di qualificazione alla fase a gironi, non è stato però clemente con gli svedesi, che tra tanti team più abbordabili si sono trovati di fronte la squadra di Mister Ventura che ha subito messo in chiaro le sue intenzioni.

E' una chance troppo ghiotta per il Toro, anche per la circostanza in cui è arrivata, con l'esclusione del Parma per il mancato pagamento dell'Irpef, e nonostante il ricorso, gli emiliani hanno dovuto cedere il posto ai granata.

Il presidente Urbano Cairo ringrazia e può riportare il Torino in Europa, 20 anni dopo la sua ultima apparizione, nel 1993-1994 nell'allora Coppa delle Coppe dove interruppe il suo percorso ai quarti di finale con la sconfitta in casa dell'Arsenal per 1-0, dopo lo 0-0 in casa.

Anche quella volta il percorso dei piemontesi cominciò contro una scandinava, i norvegesi del Lillestrom, unica squadra nordica, insieme agli svedesi del Norrkoping nel '92, che ha portato a casa una vittoria contro il Toro, ma i granata si rifecero in entrambe le occasioni al ritorno, ribaltando il risultato con un autogol, e le reti di Casagrande e Aguilera nel primo caso, e l'anno dopo con Silenzi e Jarni .


Il Malmoe nel 76 fu avversaria del Torino ai trentaduesimi di Champions League e fu regolata con un 3-2 totale, mentre toccò agli islandesi del KR di Reykjavik arrendersi nel '91 con un 6-1 rifilato nella gara di ritorno, che segnò il miglior risultato raggiunto dopo 90 minuti in Europa per il Toro.

La manifestazione più prolifica fu proprio quella del 1991-92, dove la squadra di Emiliano Mondonico, che era andato già in Europa nel '69 da calciatore in coppia con Pulici, qualificatasi grazie al 5^ posto in Serie A, arrivò fino in finale in Coppa Uefa, sconfiggendo in sequenza i portoghesi del Boavista, i greci dell'Aek Atene, un'altra nordica, i danesi del Boldklubben (che avevano eliminato a sorpresa il Bayern Monaco ai sedicesimi).
In semifinale si trovarono davanti i campioni del Real Madrid, il rumeno Hagi, Hierro, Butragueno, Luis Enrique e Hugo Sanchez, ma dopo la sconfitta per 2-1 in Spagna, il Torino giocò la partita della vita con il gol del 2-0 di Fusi che fece esplodere i 60mila presenti all'Olimpico.


In finale il Toro guidato da Marchegiani e il bomber Casagrande, raggiunse in casa l'Ajax sul 2-2 proprio grazie alla doppietta del brasiliano, ma con lo 0-0 in Olanda, fu la squadra di Amsterdam ad alzare la Coppa.

Dopo il '94 in realtà c'è stata un'altra occasione per il gruppo in cui militava un giovane Christian Vieri, con l'ingresso dalla porta secondaria, attraverso le qualificazioni dell'Intertoto.


Anche stavolta l'opportunità era arrivata dopo la rinuncia di un'altra squadra, l'Atalanta, ma i granata non ne approfittarono facendosi rimontare il 2-0 dell'andata dagli spagnoli del Villareal siglato da Comotto e Ferrante e perdendo ai rigori a causa dell'errore proprio di Ferrante e di Delli Carri.


In quella stessa stagione il Torino retrocesse in Serie B e due anni dopo visse anche l'incubo del fallimento, uno dei periodi più bui della storia dei granata, secondo solo alla tragedia di Superga, ma dopo qualche anno di assestamento tra le due massime serie, sotto la spinta di Cerci, il Toro è tornato a sognare e dopo essere tornata a calpestare i palcoscenici che merita, chissà se potrà alzare anche la Coppa sfuggitagli più di 20 anni fa. Siamo solo all'inizio... 


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