domenica 26 ottobre 2014

Niente da fare per la Halep, la regina è ancora Serena Williams

Non sembra sia una favola, quella che Simona Halep sta vivendo, sembra molto convinta di quello che ha fatto.
Quando ha battuto Serena Williams la prima volta, durante la fase a girone, dava l'impressione di aver solo trovato la giornata giusta, ma non infliggi la peggior sconfitta degli ultimi 16 anni a Serena, senza un minimo di convinzione e capacità dei propri mezzi.
Ma il destino ci ha permesso di rispondere a tante domande, se effettivamente la giovane tennista rumena poteva diventare la bestia nera dell'americana, una delle poche ad aver capito come mettere seriamente in difficoltà l'indiscussa numero 1 al mondo.


La finale di Singapore, valida per la WTA Championship, si è aperta subito con una Williams concentrata e aggressiva, ma anche sorridente, che aveva affermato alla vigilia, in maniera ironica, di cominciare dal vincere più di tre game (la partita di qualche giorno prima era finita 6-0 6-2) e poi chissà, anche qualche set.
Con il primo game conquistato al servizio, si è visto già il pugno in direzione dell'avversaria, segno che non si arrenderà facilmente, come accaduto mercoledì.
Simona, però, non si fa intimorire, e dimostra di non pagare la vicinanza dell'obiettivo finale, con un game vinto a zero, e il break nel game successivo.
Si ha subito l'impressione di poter assistere ad un'altra impresa della rumena, ma i nervi mettono a dura prova entrambe, e Serena risponde subito riportandosi in parità.
I colpi spettacolari si alternano a errori incredibili, con tutte e due le giocatrici che costruiscono occasioni e poi le "spediscono in corridoio".


La tensione costringe la due atlete a mettere poche prime in campo e a commettere troppi doppi falli, soprattutto quando Serena poteva portarsi sul 5-2 e ipotecare il primo set. Ma nonostante qualche momento di appannamento, l'americana è intenzionata a conquistare il parziale iniziale, e piazzando due game consecutivi, chiude per 6-3, inneggiando il tifo del pubblico.

A questo punto la numero 4 sembra incassare il colpo, non è più quella ragazza caparbia vista fino alla semifinale con la Radwanska. Con Serena non puoi avere questi attimi di riflessione, perché in pochi minuti ti ritrovi sotto 3-0 e con due break di svantaggio. Ormai la statunitense sembra aver ritrovato la giusta concentrazione ed essersi scrollata di dosso la brutta prestazione dell'ultima sconfitta.


I game successivi scorrono inesorabilmente rapidi, con Serena che riesce a vendicarsi replicando quasi il punteggio che gli aveva inflitto la Halep lo scorso 22 ottobre, con un 6-3 6-0 finale.
Ma poco importa, questo successo ha un'importanza diversa, perché permette alla numero 1 di vincere il suo quinto WTA Championship, terzo consecutivo dopo i due successi a Istanbul.
La Halep può comunque considerarsi soddisfatta per la finale conquistata nella sua prima partecipazione al torneo delle migliori.

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